Il quartiere dove vivo, qui in Valencia, è tranquillo e perfettamente vivibile. Ma solo un corridoio stretto e da un piccolo salone separa la mia stanza dal luogo di un'enigma.
Giornalmente, nelle prime ore pomeridiane, provengono dalla camera del mio coinquilino rumori enigmatici, versi striduli e intraducibili.
Il sottoscritto è arrivato a ipotizzarne 3 differenti origini:
I) è la sua maniera di cantare i pezzi rap che ascolta in cuffia;
II) si dedica ad originali pratiche onanistiche;
III) semplicemente è posseduto.
Altro elemento inquietante. L'anziana inquilina del piano di sotto, dopo reiterate quanto infondate lamentele porta a porta causa il rumore insopportabile che para provenga dal nostro appartamento, ha cambiato strategia: alle 20 a.m. di venerdì, nel perfetto silenzio che regnava, si è manifestata armata di una barra (si ipotizza di legno) ed ha iniziato a picchiare sulla porta, accompagnando il tutto con un continuo trillo del campanello. Si è poi eclissata, risucchiata dalle scale, con grida indecifrabile e lasciando come macabri segni del suo passaggio una decina di ammaccature sulla porta.
Ora, prima che uscendo di casa scopra che i rumorosi bambini dell'appartamento a fianco siano le due gemelline Grady, e mi invitino a "jugar con ellas", vi chiedo: "Avete il contatto di un buon esorcista? Anche l'Esorciccio mi andrebbe bene..."