domingo, 23 de noviembre de 2008

Nocturno en à-plat

(ovvero le mucche di G. W. Friedrich)

Nera una nube
ruggine di pensieri
da una finestra socchiusa
dissipa fragili sigilli e sentieri

Lo sguardo anestetizzato si perde
puntando il sorriso di una lacrima
(morbosamente sospeso e azzurro)
nel cuore nero di un crepuscolo.

Ma la notte, beffarda matrigna, tutto ri-vela.
La nube, statica davanti ai suoi occhi, sempre nera


Lui: “Quel nero è ora cangiante,
vivo, a sangue freddo
come maree striscianti nella sera
tra navi nell'Ellesponto”.

L'ombra: “Forse è come un mare
risucchiato dal tramonto,
solo uno specchio effimero
di carene già morte.
(il quadro è di J. Mirò, La sonrisa de una lágrima, 1973)

4 comentarios:

Anónimo dijo...

Intensa Bra...Vo...
ehehe, pardon...
Che dire: molto azzeccata la scelta del quadro da ri-visitare in chiave poetica...andrebbe affissa accanto per quel che ne capisco ehehe...
ciauz!!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® dijo...

Splendida! Giochi con le immagini del quadro, con le parole che lo riguardano ed evochi sensazioni di ancestrale paura e timori.

I versi finali dell'ombra sono eccezionali.

Alligatore dijo...

Colori che esplodono...

Silvia dijo...

Vorrei saper scrivere anch'io dei versi così...

Ciao Bra :)