(ovvero le mucche di G. W. Friedrich)
Nera una nube
ruggine di pensieri
da una finestra socchiusa
dissipa fragili sigilli e sentieri
Lo sguardo anestetizzato si perde
puntando il sorriso di una lacrima
(morbosamente sospeso e azzurro)
nel cuore nero di un crepuscolo.
puntando il sorriso di una lacrima
(morbosamente sospeso e azzurro)
nel cuore nero di un crepuscolo.
Ma la notte, beffarda matrigna, tutto ri-vela.
La nube, statica davanti ai suoi occhi, sempre nera
Lui: “Quel nero è ora cangiante,
vivo, a sangue freddo
come maree striscianti nella sera
tra navi nell'Ellesponto”.
L'ombra: “Forse è come un mare
risucchiato dal tramonto,
solo uno specchio effimero
di carene già morte.
(il quadro è di J. Mirò, La sonrisa de una lágrima, 1973)
4 comentarios:
Intensa Bra...Vo...
ehehe, pardon...
Che dire: molto azzeccata la scelta del quadro da ri-visitare in chiave poetica...andrebbe affissa accanto per quel che ne capisco ehehe...
ciauz!!
Splendida! Giochi con le immagini del quadro, con le parole che lo riguardano ed evochi sensazioni di ancestrale paura e timori.
I versi finali dell'ombra sono eccezionali.
Colori che esplodono...
Vorrei saper scrivere anch'io dei versi così...
Ciao Bra :)
Publicar un comentario